giovedì 25 ottobre 2018

recensione NELLA TERRA DEL SOLE CHE SBOCCIA - Marco Gregò


Titolo: Nella terra del sole che sboccia
Autore: Marco Gregò
Illustrazioni: Vieri Sorrentino
Casa Editrice: I Buoni Cugini
Genere: Young Adult
Link D'Acquisto: clicca qui

Quando l'autore mi ha presentato questo libro, mi ha subito detto "è particolare, può non piacere". Ho quindi letto un estratto, e la cuoriosità non è che aumentata.
Marco aveva ragione, il suo è un libro particolare, nella cui storia si intrecciano giovani, amici immaginari, cani randagi, barbieri senza tetto e Friedrich Nietzsche.
Cosa succederà con questi elementi così diversi?
Questo lo scoprirete solo leggendo ill libro.
Però posso dirvi cosa accomuna cani, persone e filosofi: i ricordi.

In questo libro, i ricordi assumono un ruolo fondamentale: non sono solo parte del passato, bensì sono elemento determinante del presente.
Albatro infatti, il protagonista, reduce di una delusione d'amore, non si aggrappa ai ricordi della sua Jule, ma gli utiizza nel suo presente.
Come ci riuscirà? Con l'aiuto di Nietzsche, un signore anziano, proprietario di un negozio dell' usato.
La storia di Albatro, è raccontata da cane Grigio, come fosse una fiaba, per far conoscere ad Oliver, la vita degli umani ... e non solo.

Albatro rappresenta una paersona qualunque, alla continua ricerca di un successo professionale, di una stabilità amorosa, e della felicità.
Quando è convinto di aver perso le prime due, decide di gettarsi a capofitto alla ricerca della terza; e lo farà materializzando i propri sogni.
Ed è proprio qui, che questo romanzo, si sposta in una dimensione lontana dalla realtà, seppur vi resta più vicino di quanto potesse immaginare.

Inutile dirvi che vi affezionerete ad Albatro, ma anche a Cane Grigio e Oliver, senza dimenticarci di Jule.
Gli seguirete nella loro vita, mentre faranno passi incerti, perchè "il sole era ancora distante", finchè finalmente troveranno il loro equilibrio, ed "il sole era appena sbocciato".

Marco Gregò, a mio parere, ha rischiato tantissimo con questo libro, e sinceramente non so se io l'avrei fatto.
Ha rischiato perchè è una storia diversa e particolare, e purtroppo l'ignoto fa un po paura a tutti.
Ha rischiato perchè i diversi piani della vicenda, avrebbero potuto destare confusione.
Ha rischiato perchè Albatro, o lo si apprezza, o lo si disprezza.
Ma fortunatamente, Marco non ha ascoltato chi la pensava come me.
È andato dritto per la sua strada, un po come il nostro Albatro, e ha pubblicato questo libro.
Un libro che ha superato "a pieni voti" tutti i rischi, che mi ha affascinato proprio per la sua diversità, e che mi ha illuminato su questo grande teatro che chiamiamo Vita.
Un libro che mi ha fatto riflettere, perchè è vero che corriamo alla ricerca della felicità, come il lupo rincorre la sua preda; lo facciamo con i paraventi, incuranti di tutto quello che c'è attorno alla nostra ricerca, senza accorgerci di quello che man mano perdiamo.
E quindi la domanda è:
 È giusto rincercare la felicità ed ottenerla a tutti i costi, anche se questo implica perdere 
noi stessi? Anche se implica perdere la nostra identità? Implica perdere il comando della
della pripria vita? 
Perchè a questo punto, se è vero che l'abbiamo trovata, cosa ci resta?

Vi lascio con questo quesito: il primo che mi è venuto in mente dopo aver finito di leggere questo libro, correlato ad un sorriso misto a incredulità.

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