mercoledì 9 marzo 2022

recensione LE VIE DI MEZZO - Federico Riccardo


Titolo: Le vie di mezzo
Autore: Federico Riccardo
Casa Editrice: bookabook
Link D'Acquisto: clicca qui

Ma cosa succede se all'improvviso ci fermassimo per qualche secondo e provassimo a guardarci intorno senza far altro? Senza pensare, progettare, giudicare. Stare solo lì fermi, qualche secondo al giorno, guardando senza pretese accanto a noi. Guardando non solo per guardare, ma per cogliere ogni dettaglio, ogni movimento, ogni colore. Guardando per esercitarci, come ci insegna Federico Riccardo, con gli esercizi di immobilità. Ogni giorno, per qualche secondo, fermi immobili a guardarci intorno.

Le vie di mezzo è solo questo e tanto altro.
E' poesia. E' introspezione. E' cambio di prospettiva.
E' quel libro che leggi poco per volta, non perché hai paura di finirlo presto, ma perché ne hai bisogno di poche pagine al giorno. 
E' una raccolta di dieci racconti che ne vorrete altri e dieci a fine lettura.

                                 "Ti capita mai di chiederti se stai vivendo realmente la tua vita?
Direi proprio di si. Che capita a tutti, in periodi come questi poi, come si può non pensarci?
Ti chiedi mai cosa penserebbe il te di 10 anni fa? Cosa ti direbbe? E tu, cosa diresti al te ragazzino? Quale consiglio gli daresti? 
Non pensare alla morte. Forse questa sarebbe la prima cosa da dire, che tanto nessuno può scapparne, ma se ci pensi, resti fermo e non vai avanti. Userei le parole di Federico e gli direi di esserci, "solo esserci, ma esserci davvero". Gli direi di iniziare a fare gli esercizi di immobilità già da piccola, che certi ricordi magari riusciamo a custodirli per più tempo. 
Gli direi di abbracciare la mamma ogni volta che la incontra, che nulla potrà mai essere paragonato a quel calore, all'accoglienza di quel gesto, a quella intimità.
Gli direi di respirare a pieni polmoni ogni volta che entrerà in un teatro, di sorridere a chi le si siede accanto, che poi succederà di dover farlo solo con gli occhi. Di applaudire forte, di lasciarsi trasportare e di emozionarsi.
Gli direi di ricordarsi l'odore dei bicchieri, perché casa è l'odore dei bicchieri, ma anche quello del suo piatto preferito, perché casa diventa lo spaghetto alle vongole. Di non affannarsi a cercare la propria casa, il proprio posto, perché Pessoa ce l'ha detto che ognuno ha in sé tutte le case del mondo.
Gli direi che un giorno avrebbe conosciuto uno scrittore, avrebbe letto i suoi dieci racconti e avrebbe avuto gli occhi ludici per ognuno. Che non potrebbe scegliere il suo preferito perché si sentirebbe di tradire gli altri e nove. Che avrebbe atteso con gioia quel momento della giornata in cui accovacciata sul divano accanto al suo futuro marito, avrebbe condiviso con lui questa lettura così bella.

Mi sono innamorata di questo libro perché mi sembra impossibile non farlo.
Ho amato ancora una volta lo stile di scrittura dell'autore, quella poesia tangibile ad ogni parola.
Ho amato la bellezza delle piccole cose che ci spinge a vedere in ogni istante.
Ho amato quei pensieri contrastanti, quei personaggi diversi in storie diverse, ma così perfettamente in sintonia. Ho amato tutto, dalla prima all'ultima pagina, e spero che anche voi possiate provare questa sensazione per un libro: che sia questo o un altro, spero possiate godere a pieno della bellezza della lettura, della magia dei fogli e del potere delle parole. 

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