giovedì 24 dicembre 2020

recensione IL DIARIO DEL SILENZIO - Martina Vaggi


Titolo: Il diario del silenzio, storie reali di quarantena
Autore: Marina Vaggi
Genere: racconti - narrazione
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Parlarvi di questo libro da Ludovica e basta, mi è sembrato impossibile sin da subito. Ci ho provato però, lo ammetto. Ma se le nostre esperienze influenzano le azioni e il pensiero di ciò che siamo oggi, capite bene che, da operatrice sanitaria qualche sono, questo libro l'ho vissuto diversamente.
Diversamente come chiunque legga uno stesso libro, ovviamente. Diversamente da come l'avrei potuto interpretare qualche anno fa che non facevo questo lavoro. Diversamente se l'avessi letto tra qualche mese quando ci auguriamo possa finire tutto.

Leggere questo libro sul tram, per chiuderlo quando arrivavo alla mia fermata, non era un'interruzione della storia. Perché dopo soli 270metri, varcavo le porte del pronto soccorso in cui lavoro, mi interfacciavo con persone che sembravano quasi i protagonisti dei racconti di Martina Vaggi.
Non è stato difficile come temevo sapete? Il suo stile, romanzando storie reali, mi ha permesso di entrarci in sintonia ma senza addossarmi il peso del racconto.
Una sensazione strana, sicuramente nuova. Riuscire ad essere lì e contemporaneamente da tutt'altra parte.
Una mia amica mi ha detto "sarà lo spirito di sopravvivenza", che nonostante non l'abbia chiamato, è comunque venuto a farmi visita, in silenzio e in punta di piedi, senza farsi vedere.
Necessaria la scoperta di queste 50 storie, necessaria la rilettura di alcune, necessaria la voglia di tenere questo libro sul mio comodino ancora per un po'.

Una scrittura vivida e implacabile, descrizioni minuziose e tangibili, dialoghi importanti e delicati.
Una struggente riflessione tramite chi l'ha vissuto in prima persona, chi ha combattuto in prima linea, chi l'ha fatto da casa; chi ha dovuto reinventarsi, chi ha fatto i conti con una nuova realtà, chi ha chiuso alcune porte e chi ha dovuto aprirne altre; chi ha perso dei punti di riferimento, chi ha barcollato tanto, chi è caduto e non sempre si è rialzato; chi ci ha creduto fino in fondo, chi ha provato a non pensarci, chi è stato travolto dall'ansia, chi è riuscito a mantenere la lucidità.
Una raccolta di storie reali, in molte delle quali sicuramente vi ritroverete.

Tempo fa ho letto un articolo che mi ha completamente catturata. Ho praticamente sottolineato ogni parola, ma la mia parte preferita, quella che secondo me si sposa perfettamente con questo libro, ve la cito qui di seguito, perché leggendo queste pagine ho capito che:
ognuno di noi può fare la differenza con il proprio comportamento, mettendo a frutto quello che questa esperienza ci ha il segnato: il senso della misura. 



sabato 28 novembre 2020

recensione VITE ROMA - BARI A/R - Alfonso Pistilli e Francesco Imbrici


Titolo: Vite Roma-Bari A/R
Autore: Alfonso Pistilli & Francesco Imbrici
Genere: giallo/poliziesco
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Che se è vero quando si dice che le cose migliori accadono per caso, direi che siamo nel posto giusto.
Perché se due amici vanno a correre e per caso parlano delle loro passioni, ma sempre per caso finiscono a parlare di lettura e scrittura e ancora per caso arrivano a pubblicare un libro scritto a quattro mani, allora mi chiedo: sarà stata per caso una buona idea?
Direi proprio di si. Perché per caso o no, questo libro è finito tra le mie mani e sono felice così.


"Ho appena prenotato l'andata. Ci pensi tu al ritorno?"
"Ok, quando vuoi ripartire?"
"Domani."

Immagino così una conversazione tra Alfonso e Francesco, due amici per le quali queste due città sono state contemporaneamente casa. Avere il cuore diviso a metà, essere in una e pensare all'altra, partire e ritornare con le valigie mai disfatte.
Immagino così di prendere un biglietto A/R e andare con loro, origliare i loro discorsi fingendomi impegnata a fare altro, scoprire come nascono le loro idee facendo mille domande.
Immagino così il punto di partenza di questo libro, sebbene non lo sia assolutamente, ma nella mia testa è stato così.

Una raccolta di storie di persone e luoghi, su uno sfondo colorato di giallo come quel genere letterario che tanto ci piace. Una scrittura che costringe il lettore a concentrarsi sull'organizzazione del discorso e sulla forma, ancor prima che sui contenuti. Perché nonostante gli autori dei racconti siano due, se non ci fosse scritto il nome in alto a destra sulle pagine dispari, non son proprio certa di saperli distinguere sapete?
Omogeneo, vivido e implacabile. Sono questi i tre aggettivi che darei a questo libro se non potessi spiegarlo in più parole.

I racconti, benché differenti, si susseguono meravigliosamente, si accarezzano senza mai toccarsi, senza mai assomigliarsi. Come se gli autori avessero così tanto da raccontare, così tante idee per la testa che, non sapendo rinunciare a nessuna (come si potrebbe?!), hanno deciso di svilupparle tutte. Ma tranquilli, non pensate che dovendo ridurre la quantità delle parole per renderli racconti e non numerosi libri a sé, abbiano dovuto rinunciare alla qualità. Che se magari finita di leggere una storia siete rimasti male e svogliati di passare già a quella successiva, quando lo farete vi renderete conto che sarà perfetto così. 
Ovviamente c'è quell'amico a cui vi affezionerete di più, non si può essere imparziali in questi casi, ma alla fine, vi resterà in mano un bel gruppo di amici, di storie e di paesaggi.






sabato 14 novembre 2020

recensione TIMOTHY WALTON E L'OSPEDALE DEI VAMPIRI - Manuela Bassetti



Titolo: Timothy Walton e l'ospedale dei vampiri
Autore: Manuela Bassetti
Casa Editrice: Errekappa edizioni
Genere: libro per bambini
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Timothy Walton è un piccolo vampiro che ha più paure che anni, eppure ha già soffiato la sua centoventiseiesima candelina.
Affetto da anemia viene ricoverato in uno degli ospedali più prestigiosi dell'Inghilterra perché la sua condizione di salute inizia a diventare precaria.
All'interno di quello che può quindi essere considerato uno dei luoghi meno adatti per fare nuove conoscenze, Timothy non solo incontrerà ragazzi suoi coetanei, ma troverà in loro tutto ciò che ha sempre ed involontariamente desiderato.
Per la legge che gli opposti si attraggono, deve per forza essercene anche un'altra che spiega come tanti opposti messi insieme, possano creare qualcosa di magnifico. Perché ognuno di loro, da Sam a Sophia, da Karl a George ed Esteban, nella propria unicità, ha qualcosa in comune a Timothy. 
Ognuno di loro crede di avere un motivo per cui sentirsi diversi, di cui vergognarsi.
Ma quando sono tutti insieme, quando l'unione fa la forza, le diversità non esistono, i problemi si annullano. 
Che poi, la cosa più importante è: cosa succede nella stanza numero 20?
Il mistero ormai è lanciato, i ragazzi sono pronti ad accogliere la sfida e scoprire chi c'è dietro quelle mura.

Una storia per bambini, ragazzi e adulti. Una storia sull'importanza dell'amicizia e della soggettività. Una storia che racconta della fragilità come un punto di forza e non uno di debolezza.
Una storia narrata dalle parole di Manuela Bassetti che con il suo tatto, una spiccata dote ironica e tanto amore, vi farà innamorare di questi piccoli vampiri e dei loro "difetti". 
Perché se è vero che nessuno è perfetto, è anche vero che innamorarsi di qualcuno significa innanzitutto amare i suoi difetti. 

La prima cosa che mi ha colpito di questo libro è senza dubbio l'ambientazione, perché per una persona che come me, percorre quei corridoi di ospedale ogni giorno per lavoro, leggerne di simili ma con qualche amichetto in più, è stato bellissimo.
L'approccio alla malattia, a tutto quello che concerne un ricovero ospedaliero e tutto ciò che succede al di là di quelle porte, viene spesso posticipato nella vita di ognuno. Perché si parla di cose belle, non di argomenti angoscianti. Perché con quali mezzi si spiega tutto questo ad un bambino che per fortuna ancora non conosce tutto questo?
Ecco, io ve la butto lì: prendete in mano questo libro e leggetelo ai vostri bambini. Avvicinarsi a questo mondo con degli amichetti vampiri, con le loro piccole avventure e vedrete che parlare di tutto questo verrà naturale. 
Un domani una persona cara potrebbe essere ricoverata in ospedale e a quel punto i nostri bambini sapranno che non c'è nulla di male, che lì dentro si curano le persone (e i vampiri) e che la gente attorno è tutta buona. 

Ma anche tu che ormai non sei più un bambino e stai leggendo queste mie parole senza un ordine (si, lo ammetto: quando qualcosa mi cattura completamente, abbandono i miei schemi e ogni logica e scrivo a flusso continuo) sappi che Timothy Walton avrebbe qualcosa da insegnare anche a te, potrebbe ricordarti la bellezza di quell'età, aiutarti ad abbattere quei muri di pregiudizi che con gli anni si sono innalzati, ma anche aprirti gli occhi su ciò che hai intorno, sulla bellezza degli amici veri che ti circondano, sulla bellezza delle proprie paure, ma soprattutto sulla bellezza della diversità di ognuno di noi.

Con un pizzico di fantasia e una manciata di affetto, Manuela Bassetti ha scritto quello che a mio parere è uno dei libri per bambini più carini che abbia letto nella mia carriera da adulta con la sindrome di Peter Pan. Che se all'età di otto anni avessi incontrato per caso questo romanzo, chissà.. magari mi sarei avvicinata al magico mondo dei libri prima delle scuole superiori. 




venerdì 6 novembre 2020

recensione LA SESTA OPERA - Luca Centi

Che Lavinia mi è subito entrata nel cuore, non l'ho mai nascosto (nemmeno a me stessa) sin dalla prima pagina. Che sua zia Sabine mi è subito stata antipatica invece.. ok no, anche questo è vero.
Ma nonostante il cliché della bimba orfana con un dono incredibile, odiata dalla crudele zia, sappiate che il primo pensiero che mi è venuto in mente appena ho terminato di leggere La sesta opera è stato: questo libro è originale, affascinante, spettacolare!

Le descrizioni ed i dialoghi credo siano le parti più difficili nella stesura di un romanzo, o comunque lo sono certamente per il lettore: perché in entrambi c'è una linea sottile quasi impercettibile di margine tra il noioso e l'inesistente. Luca Centi sa creare dei dialoghi ben equilibrati, ma a mio parere possiede un particolare dono: sa descrivere.
Quelle ambientazioni le ho potute toccare con mano nella mia mente, le ho potute ricordare minuziosamente anche nei giorni successivi, le ho potute amare come se le avessi visitate nell'ultima vacanza.

Provate anche solo ad immaginare una New Orleans del 1863, sappiate però che non arriverete mai a quello che ha creato l'autore.
Le cinque Opere sono le cinque divisioni del proprio potere che anticamente Sibilla creò, ma forse qualcosa è andato storto, perché Lavinia diventa la sesta Opera, quella inesistente, quella impossibile.
Eppure a lei basta canticchiare mentalmente una Filastrocca che le permette di accedere direttamente alle porte del Limbo. Ma nessuno lo sa, perché come in un buon fantasy che si rispetti: il potere dei segreti è maggiore di quel che si può immaginare.

Tempo fa ho letto su una rivista che leggere un libro è il modo più sicuro, comodo ed economico per viaggiare. Oggi posso consigliarvi di farlo con La sesta opera, posso consigliarvi di viaggiare a bordo delle sue pagine e di concedervi il lusso di perdervi tra le parole di Luca Centi. Ma vi consiglio anche di farlo su una poltrona comoda, fingendo di essere in prima classe. Che forse poi, questo libro un po' lo è, e il posto prioritario viene prenotato in automatico.




giovedì 5 novembre 2020

recensione MAI DIRE MAI - Lea Landucci




Mia mamma me l'ha sempre detto: mai dire mai.
Ma quando l'ho letto tra le parole di Lea Landucci, mi è piaciuto di più, sappiatelo! (ma non ditelo a mia mamma).
Per una come me, per la quale le cose sono tutte bianche o nere, per la quale non esistono sfumature, variabili ecc, dover considerare che tutto può cambiare, che non bisogna mai precludersi nulla, non è mica facile! Ci lavoro da 24 anni e ancora faccio errori.

Mai dire mai potrebbe essere un ottimo punto di partenza per Mai una gioia che a causa della ristampa con la casa editrice Sperling & Kupfer è fuori commercio (sarà disponibile i primi mesi del 2021), ma che avevo già letto quando fu pubblicato in self dall'autrice. 
Questo primo approccio all'autrice, son certa farà scoccare quel colpo di fulmine con la sua scrittura. Son certa amerete la sua narrazione, l'ironia e profondità dei temi, il suo essere nel chick-lit a pieno.
Son certa che Sabrina, la nostra Sabrina, sarà accolta a braccia aperte da ognuno di voi, ma soprattutto: son certa che saprete come accoglierla nel migliore dei modi.

"Una vita passata a sconfiggere i pregiudizi" è ciò che spesso leggiamo, ma Sabrina l'ha sempre sostenuto: non deve dimostrare niente a nessuno, se non a se stessa. Cosa le importa se la gente crede sia una bionda stupida? Cosa le importa se la gente crede nella superficialità della sua vita? Cosa le importa se la gente crede che non ha mai sudato per ottenere qualcosa? A lei non importa, lei sa quanto vale e non ha bisogno di conferme.. ok forse di qualcuna si, forse delle sue amiche glie ne importa.
Cristina e Daniela. Si, del loro parere le importa!

Inizia tutto dopo la tanto attesa laurea, la madre decide di tagliarle i fondi e a lei non resta che rimboccarsi le maniche.
Ma quando la tua tavoletta d'argilla non riesce a diventare ciò che hai nella testa, quando assume una forma diversa, cosa fai? Lei si è accontentata, all'inizio si fa sempre così per sopravvivere no?
Ma per fortuna, il destino ogni tanto è più furbo di noi. Quindi povera Sabrina, non abbatterti. Preparati per l'arrivo di una nuova tavoletta, concentrati e trasformala in tutto ciò che hai sempre desiderato. Sei una tosta, l'hai sempre saputo. Lo so anche io. 

Lea Landucci, donna da mille risorse, mi incanta quotidianamente con le sue instagram stories, con i dietro le quinte (nel vero senso della parola) della sua scuola di improvvisazione teatrale, ma anche con i segreti dell'algoritmo del nostro amato social, con gli SOS bookstagrammer, con il bookstaconsigli.
Mi incanta quotidianamente con il suo senso dell'umorismo, con il suo "buongy" anche se non è per niente una buona giornata, con i video a Madre sempre tanto attesi.
Mi incanta quotidianamente attraverso lo schermo di un telefonino, ma mi incanta anche con le sue parole. Perché iniziare a leggere un suo libro significa avere la consapevolezza di non esserci per niente e per nessuno finché non lo si termina. 
Perché iniziare a leggere un suo libro significa essere inghiottiti dalla storia senza voler cercare la via d'uscita.
Perché iniziare a leggere un suo libro significa innamorarsi perdutamente di ogni singola sfumatura del racconto, anche per una come me a cui le sfumature non sono mai piaciute.

Con "Mai una gioia" avevo già compreso e apprezzato le qualità di quest'autrice, poi con "Mai dire mai", benché per gli autori un secondo libro è sempre più difficile del primo, ho semplicemente rinnovato il mio parere a riguardo.

martedì 3 novembre 2020

recensione IN OGNI GOCCIA DI PIOGGIA - Giordana Schiattarella

  Titolo: In ogni goccia di pioggia
Autori: Giordana Schiattarella
Genere: Romance
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In ogni goccia di pioggia rientra a pieno in quei libri che a me piace definire: storie di giovani, ma non solo per giovani. 
La trama, ben articolata, richiama un po' quei romanzi che mi piacciono tanto, quei colpi di fulmine (più colpi che altro), quegli opposti che si attraggono (forse non sono poi così diversi), quei finali attesi e agognati. Ma soprattutto, la trama nasconderà sin dall'inizio un elemento importante, creando quel velo di mistero attorno alla storia, quell'identità citata ma mai nominata, quella persona che dareste qualsiasi cosa per sapere chi sia. 
E non provate ad indovinarla come ho fatto io, ogni tentativo sarà vano!

Melissa, la nostra protagonista anticonformista, quella che ribalta un po' i canoni alla quale siamo abituati, è una ragazza che ha le idee chiare, è schietta e decisa, sa cosa vuole e ciò che non fa per lei. Ma come ogni buon tortino al cioccolato che si rispetti, all'interno della corazza croccante, si nasconde un cuore caldo di cioccolato fuso. Infatti lei, nonostante ciò che appare, è una persona estremamente fragile e dolce, a cui la vita non ha riservato solo gioie.

Dall'altra parte invece troviamo Elijah, il tipico protagonista maschile di cui potrei innamorarmi all'infinito, che è inutile opporre resistenza, perché tanto so già che il suo fascino mi conquisterà. 
La sua enigmatica figura, imparerete a conoscerla pian piano, non è un ragazzo che si apre subito e con tutti, ha bisogno di tempo e di avere la certezza che si può fidare di voi, ma state tranquilli che quando succederà, non lo mollerete più. 

Un libro che oserei dire ruota attorno alla parola dolore.
Che ne parla con naturalezza, che cancella i tabù della società, che non c'è nulla di male a mostrarlo. 
I nostri protagonisti ci insegneranno a convivere con il dolore, ci insegneranno che far finta che non esista, è il peggior modo per combatterlo, che anche quando sembra ci schiacci il petto, in realtà siamo già a buon punto con la nostra vittoria.
Un libro che affronta temi importanti con una tranquillità e disinvoltura apprezzata da una me lettrice, che nonostante qualche ripetizione, si legge tutto d'un fiato.
Un libro che metterà a dura prova la vostra corazza di "io non piango mai per i libri", perché di occhi lucidi ve ne farà fare tanti e... qualche lacrimuccia traditrice son certa farà capolino sul vostro viso.

Giordana Schiattarella, non è nuova nella mia libreria, infatti anni fa ho già letto il suo romanzo "Schegge del cuore"  una storia d'amore e "Senza far rumore" una raccolta di poesie.
E se è vero che oggi siamo tutto ciò che siamo stati, Giordana porta con se in questo romanzo, il suo bagaglio da autrice: infatti, questo libro, rispetto al primo, mostra evidenti miglioramenti stilistici frutto sicuramente di maturazione e studio. Inoltre, la sua anima poetica, emerge anche qui, perché quelle "note vocali" di Melissa, tra un capitolo e l'altro, sono dei veri e propri pensieri scritti sulla scia di brevi poesie. 
In ogni caso, vi assicuro che ogni elemento è stato inserito per un preciso motivo, quindi anche se vi sembrerà che si sia perso qualche pezzo per strada, che magari qualcosa non vi è chiara, sappiate che con l'epilogo verrà chiarito ogni dubbio (e tranquilli, ci sarà margine libero per inserirvi anche qualche bella sorpresa).





venerdì 30 ottobre 2020

recensione TIME OUT - Simona Gervasone



Titolo: Time Out
Autore: Simona Gervasone
Casa Editrice: 0111 Edizioni
Genere: Fantascientifico young adult
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Saper suscitare interesse non è una dote comune, forse per questo è tanto ricercata.
Saper suscitare interesse vuol dire avere una carta vincente nascosta, messa da parte e pronta da utilizzare solo al momento giusto.
Saper suscitare interesse è ciò che sa fare Simona Gervasone e questo libro ne è la prova.

Sulla scia di un racconto fantascentifico, viene costruita una storia più profonda che parla di amicizia, del rapporto tra genitori e figli, dell'adolescenza e la difficoltà che essa stessa rappresenta.
Inizia tutto con l'invenzione di un macchinario che permetterà di viaggiare nel tempo mediante il teletrasporto, frutto della geniale mente del Dottor O'Brain, il papà di Dereck (uno dei protagonisti del romanzo). 
Adesso quindi, non c'è più tempo da perdere, anzi.. direi proprio: tempo scaduto!

Time out. Un'avventura insolita, pericolosa quanto esilarante, coinvolgerà i due amici Dereck e Sid e li porterà in una "realtà parallela". Incontreranno, come ogni buona storia che si rispetti, altre persone nel loro percorso, dovranno fare i conti con loro stessi ma anche con bugie taciute per anni, dovranno capire che da soli non potranno vincere una cosa più grande di loro, perché l'unica via di uscita è l'unione, perché l'unione fa la forza. 

Leggere Time out è stato come approfittare della pazza invenzione del Dottor O'Brain per evadere dalla mia realtà, dalla difficoltà del periodo storico che stiamo vivendo, dalla necessità di avere sempre tutto sotto controllo.
Leggere Time out è stata la mia capanna segreta che costruivo da bambina, quella sconosciuta a tutti perché esisteva solo nella mia mente, perché nessuno potesse disturbarmi.
Leggere Time out è stato un ritorno indietro nel tempo di qualche anno, quando l'adolescenza sembrava un ostacolo insormontabile per me che avevo fretta di crescere e sembravo sempre ferma nello stesso punto; è stato un rivivere alcune sensazioni che mi mancavano da un po'.

Lo stile di scrittura dell’autrice è fluido, scende giù come un bel calice di vino a fine giornata. La descrizione di cose e persona è perfettamente equilibrata e posizionata bene all’interno della storia. Scoprire quest’autrice (è il suo primo libro che leggo) è stata una piacevole sorpresa.





lunedì 12 ottobre 2020

recensione LOVE AND REDEMPTION - Lara Coraglia

 Titolo: Love and redemption
Autori: Lara Coraglia
Genere: Romance
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"Love and confusion", il primo libro della serie (clicca qui per la recensione) ci ha lasciati con conti in sospeso, rivelazioni shock e cambiamenti alle porte. Ci ha lasciati con più punti interrogativi che affermativi, quindi un seguito alla storia era più che desiderato.
Nasce quindi, su questi presupposti, "Love and redemption" che, sulla scia del primo romanzo, promette di far vivere emozioni intente, spesso ingarbugliate, ma vere.

Questo secondo volume, forse più del primo, racconta una storia che strappa lacrime, ma anche sorrisi. Che restituisce amore a chi crede di non meritarne più. Che regala gioia a chi è convinto di averla persa.
Questo secondo volume, riprende esattamente dal punto in cui ci siamo lasciati con il primo, riafferra quel filo, lo prende per mano e passeggia con lui. Porterà il capo di quel filo per nuove strade, gli presenterà altre persone ricordandogli sempre di quelle che ha già conosciuto. Tirerà quel filo così forse da fargli credere che possa spezzarsi, ma in realtà vorrà solo dimostrargli che lui è più forte di tutto il resto, che loro, quegli amici strambi, sono più forti di quel filo.

Lara Coraglia, ci affascinerà nuovamente con le sue parole, con la descrizione di eventi e persone che sembrano così reali e tangibili come se fossero con noi, ci stupirà quando sarà evidente che nessun riferimento è puramente casuale, che nulla è stato citato per caso.
Lara Coraglia, ci regalerà quel seguito di cui il romanzo aveva bisogno, perché noi lettori l'abbiamo desiderato, ma Aileen e Troy l'hanno ottenuto.
Lara Coraglia, farà scoppiare quella bolla di tranquillità nel quale credevamo di essere immersi, ma la bellezza sta nel fatto di non farcene accorgere: perché lo farà in modo silenzioso e nascosto, quasi come fosse il decorso naturale della storia, ma quando si arriva in un determinato punto, ci si rende conto che la penna di questa autrice, ci ha tenuto una trappola e ancora una volta è riuscita ad incastrarci tra le sue parole.

Credo fermamente che un libro vada letto quando se ne sente il bisogno, quando inconsciamente decidiamo di volerlo fare. Perché come c'è un momento giusto per fare una cosa piuttosto che un'altra, c'è un momento giusto per dire alcune cose e per tacerne altre, ma c'è anche un momento giusto per leggere una storia invece di un'altra. Così a me, è capitato di iniziare questo romanzo per voglia di leggerlo, di interromperlo per fattori esterni che mi limitavano e poi riprenderlo in mano per necessità. Riprenderlo non da dove l'avevo interrotto, ma da dove sentivo la necessità di ripartire, perché non volevo perdermi nemmeno una pagina. Riprenderlo con la certezza che quello fosse il momento giusto, che quel libro sarebbe diventato il mio compagno fedele a fine giornata, che aprirlo e leggere di quei strambi ragazzi, sarebbe stato il sollievo che la lettura mi ha sempre donato.
Quindi sì: fidatevi sempre del vostro istinto. Io l'ho fatto anche questa volta e non potrei esserne più felice.



martedì 29 settembre 2020

recensione I RACCONTI DELLA BUONANOTTE - Sunny Valerio


Titolo: I racconti della Buonanotte
Autori: Sunny Valerio
Genere: Mistery
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Seguire un progetto sin dall'inizio, dalle prime idee, dalle prima parole, secondo me è qualcosa di unico. Trovarsi poi quel progetto tra le mani, nero su bianco, da poter sfogliare e accarezzare (passatemi il termine), secondo me è qualcosa di unico.
"I racconti della buonanotte" me li ha iniziati ad inviare Sunny Valerio man mano che li pubblicava su Instagram, magari io scorrevo la home e li leggevo, ma quando lei poi me li inoltrava per messaggi, io li rileggevo quasi fosse la prima volta. "I racconti della buonanotte" adesso sono tra le mie mani, come un dono prezioso.

Nasce da tutto questo il libro, nasce da brevi racconti pubblicati quotidianamente su un social, nasce dalla bellezza di una mamma che sa unire la scrittura cupa (di un buon thriller) ai racconti dolci con lieto fine che incantano la sua bimba prima di andare a dormire. Ammetto che, da fifona cronica quale sono, il 90% dei racconti li ho letti a colazione con una tazza di cappuccino, perché la paura di fare "incubi neri" come promette la trama, è stata forte!! Ma sapete qual è la bellezza? Che nonostante io sia con il fiato sospeso mentre li leggo, nonostante voglia esserne distaccata, puntualmente mi ritrovo immersa a capofitto nelle ambientazioni dei racconti, ma soprattutto: mi ritrovo a sperare che ogni volta che io giri la pagina, la storia continui, che sia più lungo di quanto è realmente, che quello successivo possa riprendere in qualche modo il precedente.
Perché ormai non è un segreto: la scrittura di Sunny Valerio ha un effetto ipnotico su di me.

A far da cornice alle 42 storie raccolte nel libro, ci sono 42 opere d'arte.
Posso chiamarle così, vero Gloria Quarto? 
Perché quelle illustrazioni ad inizio pagina, sono qualcosa di meraviglioso: se vi fermate un solo minuti ad osservarle e poi leggete i racconti, vi assicuro che sarà tutta un'altra storia.
Quindi io ve la lancio questa sfida, poi vedete voi se accoglierla o meno: avviare il cronometro, solo 1 minuto, impegnatevi a raccogliere più dettagli possibili del disegno, fantasticate pure su ciò che potreste leggere e poi... fine del tempo, adesso via al racconto! Leggetele così queste 42 storie, anche solo una al giorno (vi assicuro che le vorreste leggere tutte d'un fiato) e vi do la mia parola che non ve ne pentirete.

Ah, un'ultima cosa: se pensate che i racconti della buonanotte siano solo per bambini, vorrà dire che anche questo orsetto di pancakes lo sarà. Ma adesso, ditemi sinceramente: credete di potergli resistere? 
Ecco, appunto. Non avevo dubbi!!




lunedì 14 settembre 2020

recensione UNA SINGLE IN FUGA - Beatrix Pezzati


Titolo: 
Una single in fuga
Autori: Beatrix Pezzati
Genere: Romanzo Rosa
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 Una single in fuga è proprio Emma, una ragazza tradita dallo stesso uomo che le aveva chiesto di sposarla, una ragazza impacciata e un pò' goffa, una ragazza dolce e testarda.
Un romanzo rosa di quelli che vogliono urlarlo al vento, perché nel 2020 sentire ancora parlare di inferiorità di genere letterario (e non solo) è pietoso. Quindi sì, Beatrix Pezzati non vuole lascia dubbi: ha scritto un romanzo rosa. 
Lo si evince dalla copertina, dal titolo, dalla trama. Ma soprattutto dalla narrazione, dalle caratteristiche di alcuni personaggi, dall'evoluzione della stessa storia. Ricco di clichè ma anche di novità ben equilibrate, questo romanzo vi allieterà per alcune ore con la sua compagnia.

Le prime tre parole che mi vengono in mente per descrivere questo libro, senza ombra di dubbio, sono: ironico, romantico, dolce. All'inizio vi sembrerà di perdere tempo senza entrare nel vivo della storia, ma sappiate che non è così: perché il tutto vi servirà poi nei passi successivi. 
Emma è quella ragazza della porta accanto che vi conquisterà con la sua semplicità, vi farà sorridere e contemporaneamente strizzare gli occhi quando inciamperà nell'ennesima sfortuna della vita, ma è soprattutto quella ragazza che non si arrende, che adora i dolci, cerca se stessa e grida alle donne di prendersela a morsi quella rivincita personale che tanto desiderano. 

Leggeremo di amore, famiglia e amicizia, di fili che si intrecciano con un piccolo giallo tutto da scoprire, di un finale decisamente carino che fa un po' appannare gli occhi e delle prelibatezze a far da cornice.
Sì, avete letto bene. Durante la lettura, troverete non solo delle ricette che vorreste fossero la vostra merenda in quel preciso istante, ma soprattutto delle chicche. Perché i loro nomi sono bellissimi e assolutamente azzeccati al contesto. Volete qualche esempio? Ok, i miei preferiti sono: Torta per consolare giovani amiche senza cavalieri  e Delizia alle mele per asciugare lacrime d'amore.
Riprese dal ricettario originale di Victoria Lowe, sono state riportate le dosi con il sistema di misurazione italiano ed inserite man mano, in modo perfetto, nella storia. Perché come dice la celebra Lowe stessa nel suo "Ricette per il conforto dell'animo": Se il tuo cuore è sofferente, è tradito, è deluso, non affogare nel mare delle lacrime. Naufraga nel mare della dolcezza. 

Vi presento quindi, i miei:
TORTA PER CUORI GOLOSI

- 270g farina
- 300g yogurt
- 1/2 bustina lievito per dolci
- 100g di zucchero
- 100ml olio di semi

Procedimento: versare in una ciotola lo yogurt e lo zucchero, unire i due ingredienti e aggiungere poi l’olio. Continuare a mescolare e unire insieme farina e lievito per dolci Gino ad ottenere un composto omogeneo. Infornare a 180gradi per circa 20/25 minuti e controllare sempre con uno stuzzicadenti la cottura.

P.S. Se farai cadere una pioggia di zucchero a velo e qualche pezzetto di frutta, la tua torta allo yogurt sarà ancora più buona... e più golosa. 



mercoledì 19 agosto 2020

recensione KATHRINE - Antonio Rispoli


Titolo: Kathrine
Autori: Antonio Rispoli
Genere: Pliziesco
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Kathrine è la ragazza della porta accanto, apparentemente timida ed introversa, rivela poi il suo lato più combattente e deciso. 
Inizia con un peso ingombrante la sua carriera da poliziotta, sembra che tutti si siano messi d'accordo su una cosa: lei è lì solo per merito della fama dei genitori. Ma è davvero così? Nonostante i chiarimenti da chi di dovere, non sembrano tutti convinti, quindi c'è una sola soluzione: dimostrare le sue capacità.
Quale miglior modo per iniziare se non partire da un caso che tutti i suoi colleghi hanno rifiutato?


Credeva di aver ricevuto un regalo quel giorno, il suo primo caso. Un caso importante: indagare sulla morte di uno scrittore importante. Ma come si sa, purtroppo, più grande è la fama di una persona, maggiore è il numero dei nemici. 
Kat, forse sottovalutando la questione, oppure presa dalla voglia di rivincita verso i colleghi, non esita. Accetta.
Inizia così il suo lavoro, il suo primo caso. Tra azioni incerte, scelte impulsive e ripensamenti, scopriremo anche una Katherie guerriera che non si farà schiacciare da niente e da nessuno. 

Una ricerca fatta di attese, pazienza e dedizione.
Una storia ricca di tensione e sorprese.
Una trama non banale, perché ogni volta che credevi di aver trovato una soluzione, in realtà capivi che era solo un piccolo frammento del tutto.

Perché non bisogna mai dimenticarsi che ogni decisione, porta con se delle conseguenze. E spesso ci ritroveremo come Kat (metaforicamente parlando) dinanzi ad un bivio, con qualcosa da proteggere e qualcos'altro da dover affrontare. Cosa faremo a quel punto? Chissà, nessuno può dirlo finché non lo vive, ma Antonio Rispoli ci racconta bene in questo romanzo, una storia di rivincita, che diventa la cornice perfetta di un quadro poliziesco.



martedì 18 agosto 2020

recensione UN MOMENTO FA, FORSE - Giovanni Ardemagni


Titolo: Un momento fa, forse
Autori: Giovanni Ardemagni
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Pegasus Etidion
Link D'Acquisto: clicca qui

In una Zurigo dei giorni nostri, i due amici Marcel e G. a 50 anni, vengono improvvisamente licenziati.
E, come ha scritto l'economista Jacques Ragan nella prefazione, in un mondo nel quale si è anziani a 30 anni, moribondi a 40 e sepolti a 50, non c'è posto per l'empatia e la compassione.
Cosa succede adesso? Tutto crolla, nonostante le più solide mura. Si barcolla, poi si cade... ma ci si rialza? E quanto male fanno le ferite? Sapremo curarcele o avremo bisogno di qualcuno? Sapremo chiedere aiuto?

Giovanni Ardemagni scava a fondo nell'animo umano, lo fa fino a stringere la pancia con una sola mano, lasciando uscire desideri e paure. 
Tempo fa lessi su un articolo la frase "se non sei completamente vuoto, non potrà entrarti dentro niente" e mi è rimasta incastrata tra i pensieri per diversi giorni. Quando poi ho finito di leggere "Un momento fa, forse", ho ripreso in mano quella frase e le ho dato un significato diverso, quello che questo libro mi ha aiutato a cucire. Ho pensato che non bisogna essere necessariamente vuoti per far entrare le cose, certo: così sarebbe più facile! Ma basta far spazio, far quel decluttering che va tanto di moda, non con gli oggetti e le cose materiali, ma con i nostri pensieri e le cose più astratte che ci riempiono le giornate. 
Basta lasciar spazio alle cose nuove, accantonando le vecchie in uno scatolone, basta riuscire a metterle da parte pur sapendo che non spariranno mai perché faranno sempre parte di noi (un amico come Marcel, ad esempio). 
Soprattutto però, dobbiamo imparare a modificare la ricetta della nostra vita, dobbiamo imparare ad aggiungere sempre una giusta dose di follia (abbondante possibilmente): perché quella follia q.b. (come ogni buon ricettario che si rispetti vedrebbe scritto), è colei che ci fa vivere oltre i nostri stupidi e assurdi limiti. 


Vi riporto un dato ripreso dal libro, non per farvi spaventare (come potrebbe succedere dopo una prima lettura), ma per lasciarvi una cosa a cui pensare: 

"secondo alcuni studi, il 70% delle morti è dovuto al fatto che la gente è distratta,
è così presa dai propri affari che non guarda ciò che la circonda.
Non leggetela di sfuggita, ma date uno sguardo tra le righe. Penso alle nostre giornate, così presi a collezionare momenti, a fare cose, a finirne altre, ma poi.. ci siamo guardati intorno? Abbiamo alzato lo sguardo da ciò che stavamo facendo, almeno per un minuto al giorno e abbiamo guardato ciò che avevamo vicino? 
Un esercizio che può sembrale banale, ma credo non lo sia. Un buon proposito per questo giorni, che di tempo ne abbiamo un po' di più. Io credo di averlo appena fatto, prima di scrivere queste parole, che tutto è successo.. un momento fa, forse.



domenica 9 agosto 2020

recensione FIORI DI MANGO - Isabella Schiavone

Titolo: Fiori di mango
Autori: Isabella Schiavone
Genere: Narrativa
Casa Editrice: lastarìa
Link D'Acquisto: clicca qui

 "Abbiamo la sindrome dell'abbandono e siamo inafferrabili.
Abbiamo bisogno d'amore e dall'amore scappiamo, perché lo temiamo."

Credo basti leggere questa frase per convincersi a leggere questo libro.
Credo che riassuma tutto della storia, delle protagoniste, della vita di ognuno.
Credo siano i maggiori enigmi ai quali non riusciremo a dare una risposta oggettiva.

Fiori di mango è quel romanzo che ti entra in testa e ti spinge a volerne sapere sempre di più.
Ammetto che le prime pagine non mi avevano particolarmente coinvolta, è stata una lettura lenta all'inizio, ma poi è iniziato il vero viaggio. Quello in Kenya con le due amiche Stella e Gloria, ma anche quel viaggio interiore che queste mete ti costringono a fare, che tu lo voglia o meno. 
E' stato sorprendente poter vedere attraverso le parole dell'autrice, tutti i luoghi descritti, i profumi raccontati, le persone incontrate. Molto bello è stata anche la constatazione che mentre tutti erano affascinati e allo stesso tempo addolorati dalla situazione di povertà di alcune popolazioni, come credo possa succedere alla maggior parte di noi, per Stella era diverso, perché lei aveva capito di essere dentro ciò che accadeva, di esserne parte.
Per una persona che non si sente completa, che ha solo tanti dubbi e poche certezze, essere parte di qualcosa, sentire il senso di appartenenza, vuol dire poter sconvolgere tutto e ricominciare da lì.

Ricominciare dalla consapevolezza che "il mondo aveva confini più vasti della propria ottusa e narcisista sofferenza", che per fortuna la vita va avanti anche se noi ci fermiamo, che condividere è più bello di avere. Da quel momento, Stella cambia. Cambiano i colori con il quale guarda le cose, cambia il modo in cui affronta le giornate, cambiano i suoi desideri e le sue aspettative.
Cambia tutto, seppure dall'esterno sembra tutto uguale. Perché non è detto che il cambiamento debba essere evidente, tangibile, riconoscibile. 
"Non c'era più il passato e non c'era più il futuro. Quella precarietà esistenziale l'aveva catapultata nel presente."

Dall'altra parte invece c'è Gloria, che in quel mondo affonda una parte delle sue radici, quelle paterne. 
Dal divorzio dei genitori, ha iniziato a sentirsi esclusa da tutto. Esclusa dalla vita del padre, ma anche da quella della madre. Esclusa dalle sue origini, ma anche dalla sua città. Finché un giorno incontra quello che è il suo attuale marito, abbandona la carriera da avvocato e insegue il loro sogno di creare un locale a Milano. Tutto bene finché, stanchezza, stress e pensieri non si fanno strada nella loro quotidianità e sembra che nonostante lui le ripeta di non poter vivere senza di lei, i fatti dimostrano altro. Perché il contatto è ridotto al minimo, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato riaprire un discorso lasciato sospeso nel vuoto. Un figlio. 
Quello che per Gloria è il coronamento di un amore, la gioia di voler allargare la famiglia, la loro vita; ma che Emiliano propone di fare con la fecondazione assistita. 
Cosa succede quindi? Gloria non lo sa, sa solo di aver bisogno di tornare sui suoi passi, di scavare nelle sue radici per ritrovare se stessa.

Non serve un mare calmo per accorgersi della tempesta, basta qualche piccola onda e subito si avvertirà l'arrivo di qualcosa. Un paese come il Kenya, la cui parola d'ordine è tranquillità, diverrà il palcoscenico di un attentato terroristico. 

Se gusterete questa storia almeno la metà di quanto Stella ami il mango, son certa che vi piacerà. 




sabato 1 agosto 2020

recensione IL TEMPO E' IL BINARIO DI UN TRAM - Federico Riccardo


Titolo: Il tempo è il binario di un tram
Autori: Federico Riccardo
Genere: Racconti
Casa Editrice: bookabook
Link D'Acquisto: clicca qui

Il tempo è quella cosa che tanto ci spaventa, abbiamo paura di perdere tempo, di non goderci a pieno le cose perché il tempo passa troppo in fretta, di perdere la cognizione del tempo. 
Il tempo è quella cosa che regalerei alle persone a me più care, perché credo che non ci sia qualcosa di più bello, proprio come scritte Ellie Michier. 
Il tempo è quella cosa che potrebbe somigliare al binario di un tram, come ci racconta Federico Riccardo, perché non è lui che passa, ma siamo noi che lo attraversiamo. 

Ne Il tempo è il binario di un tram, noi siamo proprio il tram ed attraversiamo i binari del nostro tempo.
A guidarci abbiamo il cervello ed il cuore, l'esperto e l'impacciato, il razionale e l'impulsivo. 
Siamo noi a decidere come fare alternare gli autisti durante la guida, a quale velocità andare, quali tappe fare. Siamo noi a decidere del nostro tempo. 
Noi. Noi, come i nove racconti del libro. Noi, come i nove passeggeri che saliranno sul tram. Noi, come i diversi modi di vedere il mondo, di affrontare lo scorrere del tempo. 

Si tratta quindi, come avrete già potuto capire, di una raccolta di racconti, di intimi e forti racconti. 
Racconti così diversi tra loro, così unici. Racconti di vita vissuta, di aspettative, di speranza. Racconti di pensieri, rivoluzioni interiori, dubbi esistenziali. Racconti di persone che hanno qualcosa da dire, e lo fanno narrandoci la loro vita.

L'insolito modo di affrontare un tema così importante come quello del tempo ha sin da subito catturato la mia attenzione su questo libro. Il mondo in cui poi è stato sviluppato, ha confermato le mie aspettative.
La scrittura di Federico Riccardo è semplice, ricca di dialoghi ed emozioni, per aiutare il lettore ad entrare nella storia e provare ad immedesimarsi in ogni personaggio. Ma l'aiuto non servirà per molto tempo, perché il resto viene da sé, pian piano, nel modo più naturale possibile: leggendo.
Basta iniziare dalla prima pagina, dalla prima storia, per volerne sapere sempre di più e non riuscire a staccarsi dal libro. Basta aprirlo a caso e magari rileggere qualche racconto, per capire sempre cose nuove, differenti dalla volta precedente. Basta leggere tra le righe, per scoprire infiniti mondi dentro quelle storie. Basta prendere il mano Il tempo è il binario di un tram ed innamorarsi di quei ---- grammi di parole e storie.


venerdì 24 luglio 2020

recensione SE MI GUARDI ESISTO - Fabrizio Caramagna


Titolo: Se mi guardi esisto
Autori: Fabrizio Caramagna
Genere: Romanzo
Casa Editrice: Mondadori 
Link D'Acquisto: clicca qui

"Le stanze più importanti sono quelle dei sorrisi e delle lacrime"

Ma voi lo conoscete il sito aforisticamente.com? Son certa di si, chi non lo conosce!
Che sia per trovare una frase carina, un augurio di compleanno particolare, un messaggio della buonanotte, ognuno di noi avrà consultato almeno una volta questo sito.
La cosa carina è che solo oggi ho scoperto che è stato creato nel 2009 da Fabrizio Caramagna.
Brava Ludovica, sempre sul pezzo. 
Comunque, confessioni a parte, 3..2..1.. via!

Se mi guardi esisto è bellezza.
Quella bellezza nascosta dal dolore, quella bellezza delle nuove cose, quella bellezza inaspettata.
Quella bellezza al quale non siamo abituati, che a volte intimorisce, ma alla fine sorprende.
Quella bellezza che vi fa venire voglia di abbracciare questo libro, stringerlo forte forte e sorridere guardando il cielo.

Se mi guardi esisto è una storia d'amore nella maturità degli anni dei protagonisti, che si porta il peso del passato di entrambi, ma anche i timori per il futuro.
E' una storia raccontata in brevi pagine, in poche righe, in pure poesia.
E' una storia dolce, delicata, dolorosa. 

Se mi guardi esisto è tutto ciò che di più bello c'è nell'amore.. nell'amare.
Ma è anche tutto ciò che di più brutto può succedere, quando qualcosa accade. 
E' quel barattolo di emozioni che solo la persona giusta può liberare.
E' una delle storie più tenere che io abbia letto. 

Lo stile dell'autore, particolare e inconfondibile, spicca anche questa volta. Proverete infinite sensazioni diverse in ogni parola, vi innamorerete ad ogni pagina, farete scendere una lacrima quando avrete finito. 
Poter dedicare anche solo pochi minuti al giorno a questo libro e poterne respirare a pieno il profumo, è stato qualcosa di unico, bello.  






venerdì 17 luglio 2020

recensione APRITI CIELO - Franco Lombini e Mario Tadiello


"Buongiorno Signore e Signori, vi ringraziamo per aver scelto di volare con noi. Allacciate la cintura di sicurezza perché a breve il Capitano procederà con il decollo. Franco e Mario sono i due assistenti di questo volo e siamo certi vi divertirete con la loro piacevole compagnia."


Ecco, dopo aver letto Apriti cielo!, credo proprio di meritarmelo un volo con questo annuncio.
Dopo essermi sbellicata dalle risate con i loro racconti, dopo aver amato le loro parole, dopo essermi affezionata a tanti personaggi, un volo con questi due steward sarebbe un sogno! 

Franco Lombini e Mario Tadiello, due assistenti di volo di linea britannica, e hanno deciso di mettere nero su bianco, solo alcuni dei tanti aneddoti che potrebbero raccontarci. 
Perché siamo abituati alle solite barzellette, ai cliché scontati, ma a questi episodi, vi assicuro che non si è preparati.
Non potrete non innamorarvi della Signora Barellini, dell'australiana, o ancora di George o Mary, ma il mio preferito è il signore del racconto numero 40, quello che ci insegna ad usare l'astuzia ed urla come se non ci fosse un domani "oggi non mi faccio l'insulinaaaaa!". 
Credetemi sulla parola se vi dico che queste storie sono super divertenti, ma soprattutto che il modo di raccontarla di Mario e Franco, è strepitoso.
Ironia tagliente, frasi brevi, infinita pazienza. Ecco il cocktail perfetto da bere per gustare al meglio questo libro.

Si dice se un uomo fa ridere una donna, l'ha già conquistata. Qui, di uomini che vi faranno ridere ce ne sono due. Ditemi voi se non è fortuna questa!? 

Foto della presentazione-spettacolo al Cohen Jazz Club a Verona.

Loro sono due steward fuori dal comune, un duo fantastico, inimitabili. Il loro libro è originale, scorrevole e piacevole. Le loro presentazioni quindi, non potevano essere qualcosa di ordinario e pacato, ma dovevano necessariamente (a mio parere) diventare quello che sono oggi: dei veri e propri spettacoli. 
Se siete curiosi (e fareste bene), trovate di seguito il link di un video fatto dal TG Toscana, nel quale viene riassunto al meglio tutto ciò che questi due autori riescono a trasmettere ( clicca qui ). 








mercoledì 15 luglio 2020

recensione CARINO, MA NON E' IL MIO TIPO! - Federica Di Iesu


Sabrina ha 35 anni, non ha ancora trovato il lavoro giusto per lei e vive nell'albergo della sua amica Diana.
"Carino, ma non è il mio tipo!" è la risposta di Sabrina ogni volta che le viene chiesto un parere su un ragazzo. Delusa dall'ultima storia d'amore, ha alzato un muro con queste parole, perché adesso vuole solo pensare a se stessa, a trovare un lavoro e realizzarsi. 
Ma, quel ragazzo che lavora nell'albergo di Diana, che è costretta a vedere ogni giorno, forse non è solo carino ma incompatibile con lei, forse è qualcosa di più. 
No dai, cosa dico.. ha esattamente dieci anni in meno di lei. Mentre lui si diverte ad uscire con gli amici, lei lotta per coprire una ruga o tingersi i capelli bianchi. Niente da fare, anche lui questa volta sarà uno dei tanti "carino, ma non è il mio tipo!". 

Succede però, che a volte, la vita vada avanti e faccia accadere cose senza chiedere il permesso. 
Succede che un favore fatto ad un'amica, diventi il primo incontro importante.
Succede che il lavoro della tua vita, forse l'hai sempre avuto sotto gli occhi senza mai vederlo davvero. 
Succede che testa e cuore bisticceranno spesso, ma per qualche millisecondo troveranno il loro punto d'incontro, sta a te riconoscerlo, coglierlo al volo e andare avanti senza tradire nessuno dei due.
Perché Sabrina ha imparato che non bisogna mai dire mai, che le cose inaspettate sono le migliori, che basta buttare giù qualche mattoncino ed il muro intorno a noi crollerà. 

Sabrina è maldestra, impacciata, dal cuore grande. Sarà impossibile non amarla, ridere dei suoi disastri, imbarazzarsi per le sue figuracce, gioire dei suoi successi. Sabrina è un vulcano pronto ad eruttare, aspetta solo il momento giusto (e la persona giusta) per farlo, ed essere accanto a lei, leggendo la sua storia, è stato bellissimo. 

Federica Di Iesu, con questo libro frizzante, mi ha piacevolmente tenuto compagnia per diversi giorni. 
L'amore è nato dopo qualche pagina, perché all'inizio sembrava che il libro non mi avesse particolarmente colpita, ma con il susseguirsi della storia, mi ha piacevolmente conquistata.
E' un libro perfetto per questa stagione, da leggere sotto l'ombrellone, con vista mare, ma possiamo anche accontentarci del divano di casa nostra, perché, non è il luogo a fare la differenza, ma la persona con cui siamo. 
Un libro di rivincita personale, di nuovi inizi, di sogni mai chiusi in un cassetto. 

domenica 14 giugno 2020

recensione AMMAZZALAVORO - Marco Turco



Se c'è una cosa che mi è venuta difficile in questi giorni, è stato parlare di questo libro senza fare spoiler. 
Sono stata seriamente messa in difficoltà da Virginia, non che l'avessi sottovalutata eh.. ok dai, forse un po' si, però ho cambiato idea quasi subito. 

Chi è Virginia? Avete ragione, lei è un po' timida (ma anche molto sfacciata), quindi ve la presento io. 
Virginia è una ragazza alla soglia dei trent'anni, senza amici, senza un compagno, senza un lavoro.
Virginia è tutti e nessuno, è la nostra vicina di casa che ha difficoltà a trovare la propria strada, ma è anche il capo gruppo, quello forte e deciso che guida tutti. 
Virginia è uno dei più grandi enigmi dei nostri giorni. Lei rappresenta, come scrive l'autore stesso, "l'esasperazione di una piaga sociale" del nostro secolo.

Se dopo continue ricerche, varie porte chiuse in faccia e infiniti "le faremo sapere", Virginia ancora non ha trovato un lavoro, lei ha deciso di rifarsi a quella frase che piace tanto a tutti: se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. 
Allora ci si rimboccano le maniche e se Virginia non trova un lavoro, sarà il lavoro ad andare da lei, perché quando crei tu qualcosa (in prima persona), nessuno può togliertelo. 
Nasce così Ammazzalavoro, non si parla di altro se non di lui (sì, perché tutti credono sia un maschio. Un caso? Non credo!). Niente contratti da firmare, niente colloqui tutti uguali e senza senso, solo sangue freddo e mente lucida.
Virginia non aveva pensato di dare quel nome al proprio lavoro onestamente, sono gli altri che l'hanno inventato, così come inventano tante cose, ma si sa.. ogni tanto bisogna far credere alla gente ciò che vuole. 

Come ogni serial killer che si rispetti, lei ha pianificato tutto, ha organizzato le cose nel minimo dettaglio, ha ben chiaro in mente il proprio progetto. Se il mondo non è giusto con lei, vorrà dire che si farà giustizia da sola (con quella che è la propria idea spuria di giustizia, come dice lei stessa). 
C'è amarezza nelle sue parole, c'è il sapore della sconfitta, la voglia di vendetta.
C'è una protesta ironica in questo romanzo, c'è l'apocalisse sociale nella quale la gente morta continua a camminare. 
C'è tanto, tanto, tanto da ridere. Nonostante non si tratta di una favoletta divertente, ma della cruda realtà in un'ottica senza compromessi, Virginia (per merito dell'autore Marco Turco) vi farà sorridere fino alla fine. 

Non leggete questo libro con i vostri occhi, ma lasciate che Virginia vi guidi con il suo sguardo.
Non concentratevi sulla padronanza linguistica dell'autore, perché potrebbe nascere un po' di invidia; piuttosto dedicate la vostra completa attenzione a leggere tra le righe, perché se saprete farlo, vi accorgerete che c'è scritto tanto.
Non condannate Virginia come farebbe chiunque, perché solo il tempo metterà in ordine quei pensieri confusionari che vi siete creati. 
Non etichettate questo libro, perché vi assicuro che dopo averlo letto, vi renderete conto che non esistono etichette che possano collocarlo e condannarlo ad essere una sola cosa. 


Ho scritto una recensione diversa dal solito, Virginia mi ha ispirata.
Se molte parole vi sembreranno incomprensibili, senza alcun significato logico, vi prego di leggere il libro e poi scrivermi per parlarne, perché son certa che a quel punto saprete argomentare ogni frase scritta qui sopra. 
Un libro che cela mistero in tutta la sua essenza, come Ammazzalavoro, ho creduto meritasse una recensione che potesse anch'essa essere nascosta da quell'alone opaco che crea l'ignoto. 
Un libro scritto così bene, credo che catturerebbe l'attenzione di chiunque, anche se parlasse della cosa più banale che vi venga in mente; ma se considerate che il tema trattato è importante quanto immortale (al momento, purtroppo), allora concorderete con me che Marco Turco ha fatto tombola. 


venerdì 5 giugno 2020

recensione LAYLA - Massimo Piccolo


Titolo: Layla
Autore: Massimo Piccolo
Genere: Narrativa, Noir
Link D'Acquisto: clicca qui

Una storia dal profumo di nuovo inizio, quella scritta da Massimo Piccolo, con una Napoli diversa dal solito a far da sfondo. 
Niente caffè napoletano, niente folclore, niente malavita.

Una Napoli dai tratti noir, perché lo sapevate che è uno dei cinque centri esoterici più importanti al mondo?
Una Napoli che ci racconta le storie di cinque adolescenti, tutti protagonisti seppur su livelli diversi.
Una Napoli che aiuterà il lettore a farsi incantare dalle parole dell’autore, a concentrarsi su ciò che sta succedendo, a non stupirsi se tutto cambia. 
Una Napoli che sarà un'altra protagonista del romanzo stesso.

Non lasciatevi scoraggiare dal numero di pagine, perché nonostante siano circa 400, a lettura sarà scorrevole e non vi accorgerete neanche di essere arrivati alla fine.
Non solo perché l'autore ha saputo inserire perfettamente colpi di scena, dettagli importanti, tensione e sorpresa; ma anche perché ha fatto la giusta scelta (a mio parere) di scrivere capitoli brevi.
Anche a voi sembra di leggere più velocemente quando un capitolo è costituito da poche pagine?
A me succede spesso, ma in questo caso, ad aiutare è stato anche il ritmo incalzante per merito della penna di Massimo Piccolo.

Scene un po' crude si alternano a quelle di una vita quotidiana normale, quella di adolescenti che piano piano, ci entreranno nel cuore e ci sembrerà di conoscerli da sempre.
Quella di una storia che, articolata alla perfezione, farà esattamente accadere il contrario di ciò che ci si aspetta; di una storia che ci rivela tutti i suoi limiti; di una storia che lascia il segno, che vivrà in ognuno, che merita di essere letta. 



recensione LAURA E LA LUPA - Paola Bonfanti

Titolo:  Laura e la lupa Autore:  Paola Bonfanti Casa   Editrice : scatole parlanti Genere:  Narrativa Link D'Acquisto:   clicca qui Lau...