giovedì 5 novembre 2020

recensione MAI DIRE MAI - Lea Landucci




Mia mamma me l'ha sempre detto: mai dire mai.
Ma quando l'ho letto tra le parole di Lea Landucci, mi è piaciuto di più, sappiatelo! (ma non ditelo a mia mamma).
Per una come me, per la quale le cose sono tutte bianche o nere, per la quale non esistono sfumature, variabili ecc, dover considerare che tutto può cambiare, che non bisogna mai precludersi nulla, non è mica facile! Ci lavoro da 24 anni e ancora faccio errori.

Mai dire mai potrebbe essere un ottimo punto di partenza per Mai una gioia che a causa della ristampa con la casa editrice Sperling & Kupfer è fuori commercio (sarà disponibile i primi mesi del 2021), ma che avevo già letto quando fu pubblicato in self dall'autrice. 
Questo primo approccio all'autrice, son certa farà scoccare quel colpo di fulmine con la sua scrittura. Son certa amerete la sua narrazione, l'ironia e profondità dei temi, il suo essere nel chick-lit a pieno.
Son certa che Sabrina, la nostra Sabrina, sarà accolta a braccia aperte da ognuno di voi, ma soprattutto: son certa che saprete come accoglierla nel migliore dei modi.

"Una vita passata a sconfiggere i pregiudizi" è ciò che spesso leggiamo, ma Sabrina l'ha sempre sostenuto: non deve dimostrare niente a nessuno, se non a se stessa. Cosa le importa se la gente crede sia una bionda stupida? Cosa le importa se la gente crede nella superficialità della sua vita? Cosa le importa se la gente crede che non ha mai sudato per ottenere qualcosa? A lei non importa, lei sa quanto vale e non ha bisogno di conferme.. ok forse di qualcuna si, forse delle sue amiche glie ne importa.
Cristina e Daniela. Si, del loro parere le importa!

Inizia tutto dopo la tanto attesa laurea, la madre decide di tagliarle i fondi e a lei non resta che rimboccarsi le maniche.
Ma quando la tua tavoletta d'argilla non riesce a diventare ciò che hai nella testa, quando assume una forma diversa, cosa fai? Lei si è accontentata, all'inizio si fa sempre così per sopravvivere no?
Ma per fortuna, il destino ogni tanto è più furbo di noi. Quindi povera Sabrina, non abbatterti. Preparati per l'arrivo di una nuova tavoletta, concentrati e trasformala in tutto ciò che hai sempre desiderato. Sei una tosta, l'hai sempre saputo. Lo so anche io. 

Lea Landucci, donna da mille risorse, mi incanta quotidianamente con le sue instagram stories, con i dietro le quinte (nel vero senso della parola) della sua scuola di improvvisazione teatrale, ma anche con i segreti dell'algoritmo del nostro amato social, con gli SOS bookstagrammer, con il bookstaconsigli.
Mi incanta quotidianamente con il suo senso dell'umorismo, con il suo "buongy" anche se non è per niente una buona giornata, con i video a Madre sempre tanto attesi.
Mi incanta quotidianamente attraverso lo schermo di un telefonino, ma mi incanta anche con le sue parole. Perché iniziare a leggere un suo libro significa avere la consapevolezza di non esserci per niente e per nessuno finché non lo si termina. 
Perché iniziare a leggere un suo libro significa essere inghiottiti dalla storia senza voler cercare la via d'uscita.
Perché iniziare a leggere un suo libro significa innamorarsi perdutamente di ogni singola sfumatura del racconto, anche per una come me a cui le sfumature non sono mai piaciute.

Con "Mai una gioia" avevo già compreso e apprezzato le qualità di quest'autrice, poi con "Mai dire mai", benché per gli autori un secondo libro è sempre più difficile del primo, ho semplicemente rinnovato il mio parere a riguardo.

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