domenica 27 novembre 2022

recensione NEL TEMPO CHE RESTA - Alessandra Maria Mazzara


Titolo: Nel tempo che resta
Autore: Alessandra Maria Mazzara 
Casa Editrice: La Caravella
Genere: Narrativa
Link D'Acquisto: clicca qui

Se state cercando una storia piena di profumi, di calore, che sa di famiglia, NEL TEMPO CHE RESTA è il libro giusto.

È una storia che rispolvera il passato, anche quando uno non ci vuole pensare. È una storia tramandata di generazione in generazione, dalla nonna dell’autrice alle pagine che possiamo accarezzare. È una storia di quelle che è impossibile non amare.

“Nel tempo che resta” mi ha fatto innamorare di sé sin dal titolo, da quel limbo immaginario tra ciò che è accaduto e ciò che sarà, di quel tempo che tanto ci spaventa ma che non riusciamo a smettere di rincorrere, di quel che resta quando ci fermiamo un attimo e iniziamo a guardarci davvero intorno. 

Siamo così in Sicilia, in un piccolo paese chiamato Cinque Torri, dove famiglia, tradizioni e duro lavoro, sono il motore che muove le vite degli abitanti. Siamo a casa di nonna Nuzza, la nonna di tutti noi, che cresce da sola Beatrice, la nipote rimasta orfana. Ma poche pagine dopo ci troviamo a New York, con una ragazza che è dovuta crescere troppo in fretta, che ha preso delle scelte dalle quali non sarà possibile tornare indietro e che più di tutti, coltiva quella voglia di riscatto che solo pochi possono vantare. 

L’amicizia tra Beatrice e Anna, il carattere ribelle delle ragazze, la guerra, la perdita, gli affetti, l’emigrazione. Sono solo alcuni dei temi di queste 365 pagine e tanti altri saranno lieti di farsi affrontare. 

Seppur trecentosessantacinque siano i giorni di un solo anno, in queste pagine ne vivremo ottanta. Ottanta anni di storia del nostro Paese, di storia di una famiglia, di storia di generazioni e cambiamenti.

Alessandra Maria Mazzara è stata una piacevole scoperta. La sua storia ha quella magia che ti travolge, quell’abbraccio che sa di casa ma in alcune pagine è anche quel sapore acerbo che ti resta in bocca per un po’. È un libro scorrevole, una narrazione veloce ed efficace, ricca di dialoghi ben strutturati (sembrano realmente accaduti e mai troppo romanzati) e quelle frasi dialettali all’inizio, sebbene abbiano rallentato per qualche minuto la lettura, sono state una chicca unica. 


lunedì 27 giugno 2022

recensione LA PIANTAGIONE DI CERVELLI - Fabio Carapezza




Titolo: La piantagione di cervelli
Autore: Fabio Carapezza
Casa Editrice: Bookabook
Genere: Distopico
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Che sia 1984 di Orwell l'indiscusso libro cardine della distopia in letteratura, non vi sono dubbi.
Che vi sia un costante paragone ad esso, quando ne leggiamo uno, talvolta è un meccanismo involontario.
E' corretto? Non lo so, ma a me succede molto spesso.

Siamo nel 2119, in una città dove il Grande Occhio che controlla tutto, si è moltiplicato ed è ovunque. I cittadini lo sanno. Il mondo ormai non è più sicuro per loro, perché le radiazioni ionizzanti del sole sono mortali per gli uomini. Solo un luogo è sicuro per loro, solo lì, nella Volta, sotto il controllo del Complessum, potranno sopravvivere.
Ma la domanda viene poi da sé: si è davvero disposti a sopravvivere per sempre? Si è davvero disposti a continuare inermi ad eseguire gli ordini celati dietro indicazioni "necessarie", fino a non rendersi nemmeno conto di farlo? 

Kira, una bimba un po' curiosa, sarà colei che metterà in moto quel meccanismo che sembrava ci si fosse dimenticati di possedere: la curiosità.
Che se per la domanda di cosa sia la guerra rivolta al suo papà, riceve silenzi e niente più, lei risponderà con ancora più interesse sull'argomento.
Ma in realtà, non solo Kira non sa cosa sia la guerra, molti di loro non ne conoscono il significato.
In un posto in cui un database conta i giorni, legge la tua identità e ti assegna una compagna di vita, Darius, un padre disposto a tutto per la figlia, decide di cambiare le cose. Così, con l'aiuto di un medico e di altri uomini, proprio mentre si festeggiano i novant'anni di pace senza conflitti planetari, si ribelleranno. 

Fabio Carapezza sembra aver da sempre masticato parole e scritto pagine, il linguaggio è articolato ma chiaro e i termini coniati, benché nuovi per le nostre orecchie, si legano perfettamente al ritmo incalzante della lettura.
Ottima l'idea di non discostarsi troppo dalla realtà, di restare sempre in bilico sulla sottile linea che separa il vero dal fantascientifico, fino a chiedersi a volta dove finisca uno ed inizia l'altro.
Numerose sono le domande che nascono in modo naturale pagina dopo pagina, ma la più spaventosa per me è stata la consapevolezza che non si è poi così lontani da tutto ciò che è stato raccontato. Che a volte anche noi, come i protagonisti del libro, ci muoviamo in modo automatico senza pensarci o senza dare peso alle cose, e quando succede è come se un pezzo di ognuno andasse perso. Perché quando smetteremo di farci domande, quando smetteremo di cercare e studiare, saremo ad un passo in meno verso tutto ciò che l'autore ci racconta, che poi tanto inverosimile non è.

La piantagione di cervelli è un libro che indubbiamente fa riflettere, ma fa anche prendere consapevolezza di alcune situazioni e circostanze. E' un libro che in ogni pagine vuole farci ricordare che l'amore è "la vera libertà nella vita". E' un libro di quelli che la prima volta leggi tutto d'un fiato perché hai voglia di sapere come va a finire, ma la seconda volta lo accarezzi lentamente per provare a memorizzare quanti più dettagli possibili.

Quindi, se adesso vi state chiedendo come mai all'inizio ho citato Orwell, vi svelo un segreto: questa volta non è successo. Ero così presa dalla trama di questa storia che non ho avuto modo di pensare a nient'altro. Che bella sensazione.



giovedì 23 giugno 2022

recensione KISSING SONG - Lea Landucci


Titolo: Kissing Song
Autore: Lea Landucci
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Genere: Rom-Com
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Kissing Song è senza dubbio quello che potremmo chiamare un esperimento ben riuscito.
Inizia tutto a dicembre, quando Lea nelle sue instagram stories propone dei sondaggi alla propria community, gli spiega che sta lavorando ad un nuovo romanzo e le piacerebbe provare ad inserire dei dettagli, dei luoghi, dei nomi che chi la segue potrà scegliere. Quindi via al "dove facciamo sposare due personaggi?" e vince a mani basse la spiaggia rosa in Sardegna, oppure "come chiamiamo un personaggio?" e ovviamente Damiano è il nome più gettonato (fan dei Maneskin a rapporto), ma ancora "quale opera teatrale inseriamo?" e ricordo bene di aver votato Madame Butterfly.
Quindi avevamo qualche spoiler del libro, con possibilità di scegliere tra risposte completamente differenti che avrebbero cambiato le sorti del romanzo (ad esempio non vi si può accedere alla Spiaggia Rosa, ma Lea ha trovato il modo per farlo senza sfociare nel surreale). 

Leggere il libro mesi dopo quei sondaggi e ritrovare tutti quegli elementi che noi stessi avevamo scelto, è stato bello. Non solo perché ha dato la sensazione di essere stata realmente partecipe nella stesura della storia, o di aver avuto un ruolo nella creazione del romanzo, ma proprio perché ho avuto la sensazione di essere stata accolta, come gli altri ragazzi, tra le pagine del libro mediante le parole dell'autrice.

Quindi, sebbene io creda che già questo piccolo (ma grande) dettaglio possa darvi un valido motivo per iniziare a leggere questo libro, direi di procedere spiegandovi e raccontandovi anche gli altri, un po' come fosse uno di quegli accattivanti video di tik tok. 

Kissing Song è uno di quei biscotti al cioccolato e caramello salato al cui interno vi sono gli ingredienti più vari, che sembrano così lontani gli uni dagli altri ma che poi, con le giuste dosi, riescono a creare un sapore sublime per il palato. Come mai questo paragone, direte voi. Facile.
Kissing Song è una commedia romantica ma anche un office romance, è un riflettore sui pregiudizi, ma anche sulla discriminazione, sulla cultura coreana, sulla sensazione di inadeguatezza nella società, ma anche sul colorato mondo lgbtqia+ e quello difficile dell'essere una persona multipotenziale.
Kissing Song è anche un titolo ambiguo, perché perfettamente divisibile ma necessariamente inseparabile. E' la storia di Bianca e Damiano, ma anche quella di Dante e Bernando. E' una perfetta sinfonia al cui interno si alternano dialoghi più superficiali a forti argomentazioni, scelte importanti ad attimi di spensieratezza, vita in un night club a quella negli uffici di una multinazionale. 

Lea Landucci ha questa capacità di catturarti con le parole, di tenerti attaccata alle pagine e di non mollarti finché non avrai finito, che è sorprendente.
Lea Landucci ha messo tanto di sé in questo libro e chi la segue quotidianamente son certa ritroverà tutti gli spunti a cui faccio riferimento, ma basta una veloce occhiata per percepire il proprio entusiasmo quando fa le cose, il suo carisma, la sua ironia.
Lea Landucci è un porto sicuro, è quell'autrice che senti vicina, che sei felice dei suoi traguardi quasi come fossero i tuoi, è una piacevole lettura anche quando hai la testa così affollata da credere di non aver spazio per altre parole.







mercoledì 9 marzo 2022

recensione LE VIE DI MEZZO - Federico Riccardo


Titolo: Le vie di mezzo
Autore: Federico Riccardo
Casa Editrice: bookabook
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Ma cosa succede se all'improvviso ci fermassimo per qualche secondo e provassimo a guardarci intorno senza far altro? Senza pensare, progettare, giudicare. Stare solo lì fermi, qualche secondo al giorno, guardando senza pretese accanto a noi. Guardando non solo per guardare, ma per cogliere ogni dettaglio, ogni movimento, ogni colore. Guardando per esercitarci, come ci insegna Federico Riccardo, con gli esercizi di immobilità. Ogni giorno, per qualche secondo, fermi immobili a guardarci intorno.

Le vie di mezzo è solo questo e tanto altro.
E' poesia. E' introspezione. E' cambio di prospettiva.
E' quel libro che leggi poco per volta, non perché hai paura di finirlo presto, ma perché ne hai bisogno di poche pagine al giorno. 
E' una raccolta di dieci racconti che ne vorrete altri e dieci a fine lettura.

                                 "Ti capita mai di chiederti se stai vivendo realmente la tua vita?
Direi proprio di si. Che capita a tutti, in periodi come questi poi, come si può non pensarci?
Ti chiedi mai cosa penserebbe il te di 10 anni fa? Cosa ti direbbe? E tu, cosa diresti al te ragazzino? Quale consiglio gli daresti? 
Non pensare alla morte. Forse questa sarebbe la prima cosa da dire, che tanto nessuno può scapparne, ma se ci pensi, resti fermo e non vai avanti. Userei le parole di Federico e gli direi di esserci, "solo esserci, ma esserci davvero". Gli direi di iniziare a fare gli esercizi di immobilità già da piccola, che certi ricordi magari riusciamo a custodirli per più tempo. 
Gli direi di abbracciare la mamma ogni volta che la incontra, che nulla potrà mai essere paragonato a quel calore, all'accoglienza di quel gesto, a quella intimità.
Gli direi di respirare a pieni polmoni ogni volta che entrerà in un teatro, di sorridere a chi le si siede accanto, che poi succederà di dover farlo solo con gli occhi. Di applaudire forte, di lasciarsi trasportare e di emozionarsi.
Gli direi di ricordarsi l'odore dei bicchieri, perché casa è l'odore dei bicchieri, ma anche quello del suo piatto preferito, perché casa diventa lo spaghetto alle vongole. Di non affannarsi a cercare la propria casa, il proprio posto, perché Pessoa ce l'ha detto che ognuno ha in sé tutte le case del mondo.
Gli direi che un giorno avrebbe conosciuto uno scrittore, avrebbe letto i suoi dieci racconti e avrebbe avuto gli occhi ludici per ognuno. Che non potrebbe scegliere il suo preferito perché si sentirebbe di tradire gli altri e nove. Che avrebbe atteso con gioia quel momento della giornata in cui accovacciata sul divano accanto al suo futuro marito, avrebbe condiviso con lui questa lettura così bella.

Mi sono innamorata di questo libro perché mi sembra impossibile non farlo.
Ho amato ancora una volta lo stile di scrittura dell'autore, quella poesia tangibile ad ogni parola.
Ho amato la bellezza delle piccole cose che ci spinge a vedere in ogni istante.
Ho amato quei pensieri contrastanti, quei personaggi diversi in storie diverse, ma così perfettamente in sintonia. Ho amato tutto, dalla prima all'ultima pagina, e spero che anche voi possiate provare questa sensazione per un libro: che sia questo o un altro, spero possiate godere a pieno della bellezza della lettura, della magia dei fogli e del potere delle parole. 

mercoledì 23 febbraio 2022

recensione DOVE SOFFIA IL VENTO - Cinzia La Commare


Titolo: Dove soffia il vento
Autori: Cinzia La Commare
Genere: Romance
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 "Non mi ero mai resa realmente conto di quanto fossi desiderosa di scoprire le mie origini"

Margot, venticinque anni, cameriera a chiamata con il sogno di diventare una scrittrice nel cassetto.
Una mamma un po' incasinata, un minuscolo appartamento nel diciottesimo arrondissement nella bella Parigi, un caro amico (come le piace chiamarlo) figlio dell'avvocato più famoso della capitale.

Se questi sono i presupposti, io ne sono già entusiasta. 
E' stato questo il mio pensiero, ve lo posso assicurare. Ma cosa succede dopo?
Margot riceve una lettera, il suo unico zio rimasto in vita (di cui non sapeva neanche l'esistenza) la nomina come erede. Saranno sicuro debiti, ne è certa. Corre in Italia, nelle città dalla quale sua mamma è scappata esattamente 23 anni prima, quando appena 19enne ha preso la sua bambina di due anni ed è corsa in Francia per avverare il suo desiderio (essere l' étoile parigina). 

Ecco che inizia realmente la storia. Una di quelle che vi fanno innamorare sin dalle prime pagine, una di quelle che non riesci a staccare gli occhi dalle parole, una di quelle che ti trasportano indietro nel tempo al suon di grandi successi italiani e racconti della gente incontrata per strada.
Una storia che ti fa venir voglia di correre in Umbria, di vedere quella bella Isola Maggiore che La Commare ha descritto minuziosamente, ma soprattutto di conoscere gli unici 15 residenti di quella piccola realtà.

Sì, avete capito bene, solo quindici residenti. Tra le pagine di questo libro avrete l'opportunità di conoscerli uno ad uno, perché nessun personaggio viene messo da parte e nulla è lasciato al caso.
Il mondo è bello perché vario dice sempre mia mamma, perciò va tutto bene anche se hai voglia di strozzare qualcuno e di abbracciare qualcun' altro. Va tutto bene se l'eredità che hai appena scoperto di aver ricevuto, puoi venderla a un ricco imprenditore milanese per un quinto del suo valore. Va tutto bene se in una sola settimana deciderai le sorti della tua vita, dell'albergo simbolo della città e di quella dei quindici abitanti di Isola. Va tutto bene se perdi la testa per quelle fossette, per quell'espressione corrugata, per quei maledetti quarantanni che neanche a parlarne.
E sì, avete capito bene anche questa volta, la sua eredità è l'albergo Isola, una struttura decadente abbandonata negli anni, nel cuore della bellissima cittadina immersa nel lago Transimeno, nel quale non esistono punti cardinali, ma solo un corso diviso in chi abita 'n su e 'n giù dello stesso.

Margot è quella ragazza della porta accanto, solare e gentile, di quelle che comprano un chilo di datteri che non mangerà, solo per far felice la ragazza del mercato. E' quella ragazza che se deve scegliere tra testa o cuore, decide di seguire entrambi e prendere una decisione solo dopo. E' quella ragazza che se è giù di morale, crede che una scatola di biscotti siano la soluzione a tutto.
Margot è aria fresca a Isola, è la bambina che tutti hanno visto per l'ultima volta a soli due anni, è quella piccolina di cui tutti sanno la storia, ma è anche quella donna indipendente e responsabile che la vita ha fatto diventare. E' quella donna che non ha paura di dormire sotto un tetto cadente, che non serba rancore se non ha saputo la storia per intero, che non nega le seconde possibilità alla vita solo per paura che qualcosa possa andarle storto. 

Cinzia La Commare ci regala il libro perfetto per rilassarci a fine giornata, per regalarci qualche ora in compagnia di personaggi esilaranti e posti da sogno, per ricordarci che ognuno è l'artefice del proprio destino.
Dove soffia il vento è una storia di rinascita, di ricerca delle origini restando grata a ciò che è adesso. E' una storia di famiglia, amicizie profonde e valori fondati nel tempo. E' una storia di amori difficili, altruismo e riscatto. E' una storia di sogni nel cassetto e desideri soffiati nel vento. E' una storia di crescita, di passaggio dalla destabilizzazione di una ragazzina trascinata di qua e di là a seconda di dove soffia il vento, ad una donna che ha compreso che è lei a soffiare, che è lei a scegliere la direzione anche a costo di naufragare. 

recensione LAURA E LA LUPA - Paola Bonfanti

Titolo:  Laura e la lupa Autore:  Paola Bonfanti Casa   Editrice : scatole parlanti Genere:  Narrativa Link D'Acquisto:   clicca qui Lau...