Autore: Jillian Cantor
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Genere: Narrativa
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Mi sono innamorata di questo libro sin dal titolo, perché nella sua semplicità racchiude quel fascino che solo le lettere scritte a mano hanno.
Sarà pochissimo il tempo che vi occorrerà per entrare subito nel vivo della storia, venendo travolti dagli eventi descritti dall'autrice, ma attenzione: forse quando ve ne accorgerete sarà troppo tardi, perché il libro sarà già dentro di voi
"La lettera perduta" è una storia di forza e coraggio, ma anche di dolore e perdite, di morte e sopravvivenza. E' una storia nel quale non manca nulla, c'è tutto quello che cerco in un libro che sappia estraniarmi dalla realtà per qualche minuto, che sappia accompagnarmi mano nella mano in una nuova storia e che sappia conquistarmi pagina dopo pagina.
La storia viaggia su due piani temporali e geografici differenti, l'Austria del 1938 e Los Angeles del 1989.
Sin da subito scopriremo che c'è un collegamento tra queste due realtà: i francobolli.
Conosceremo Kristoff che, nel 1938 diviene apprendista di un F. Faber maestro incisore di francobolli. Ritrova nei Faber la famiglia che non ha mai avuto finché una notte tutto cambia e l'unica che riesce a nascondersi è Elena, la figlia maggiore. Nonostante l'inizia diffidenza, tra i due nascerà una fortissima complicità che si trasformerà poi in vero amore.
E poi, leggeremo di Katie che vive a Los Angeles e grazie all'aiuto del filatelista Benjamin trova tra la collezione del padre, una lettera mai aperta con un francobollo particolare mai visto prima, che pare risalga agli inizi del '900.
Sarà una lotta per la sopravvivenza quella di Kristoff ed Elena, come quella di tutte le persone che hanno vissuto personalmente durante quella tragedia. Ma sarà anche una lotta per i propri valori, per i propri ideali e per i propri sentimenti.
Quella di Katie sarà invece una caccia al tesoro insolita, perché avrà tra le sue mani la gemma preziosa, ma avrà bisogno di scavare nel passato per poterne dare il giusto valore. Una ricerca troppo ampia, senza indicazioni specifiche o elementi da cui partire, se non quella lettera sigillata.
Jillian Cantor ha saputo fare la differenza, perché nonostante ci siano molti libri scritti in questo modo e con temi simili, lei è riuscita a farsi notare.
La storia è molto particolare e cattura completamente il lettore, perché non sempre ci saranno delle risposte a tutte le domande, a volte bisognerà semplicemente accettare la realtà così com'è.
In questo modo quindi, il lettore non riuscirà a farsi idee proprie, perché si affiderà completamente alle capacità dei protagonisti, mettendo da parte i propri pensieri o dubbi.
Un libro che abbandona gli stereotipi e lascia spazio all'unicità di ogni persona.
Un libro che pone le basi per numerosi spunti di riflessione, lasciando ampio arbitrio al lettore.
Un libro che son certa vi entrerà nel cuore.
La storia viaggia su due piani temporali e geografici differenti, l'Austria del 1938 e Los Angeles del 1989.
Sin da subito scopriremo che c'è un collegamento tra queste due realtà: i francobolli.
Conosceremo Kristoff che, nel 1938 diviene apprendista di un F. Faber maestro incisore di francobolli. Ritrova nei Faber la famiglia che non ha mai avuto finché una notte tutto cambia e l'unica che riesce a nascondersi è Elena, la figlia maggiore. Nonostante l'inizia diffidenza, tra i due nascerà una fortissima complicità che si trasformerà poi in vero amore.
E poi, leggeremo di Katie che vive a Los Angeles e grazie all'aiuto del filatelista Benjamin trova tra la collezione del padre, una lettera mai aperta con un francobollo particolare mai visto prima, che pare risalga agli inizi del '900.
Sarà una lotta per la sopravvivenza quella di Kristoff ed Elena, come quella di tutte le persone che hanno vissuto personalmente durante quella tragedia. Ma sarà anche una lotta per i propri valori, per i propri ideali e per i propri sentimenti.
Quella di Katie sarà invece una caccia al tesoro insolita, perché avrà tra le sue mani la gemma preziosa, ma avrà bisogno di scavare nel passato per poterne dare il giusto valore. Una ricerca troppo ampia, senza indicazioni specifiche o elementi da cui partire, se non quella lettera sigillata.
Jillian Cantor ha saputo fare la differenza, perché nonostante ci siano molti libri scritti in questo modo e con temi simili, lei è riuscita a farsi notare.
La storia è molto particolare e cattura completamente il lettore, perché non sempre ci saranno delle risposte a tutte le domande, a volte bisognerà semplicemente accettare la realtà così com'è.
In questo modo quindi, il lettore non riuscirà a farsi idee proprie, perché si affiderà completamente alle capacità dei protagonisti, mettendo da parte i propri pensieri o dubbi.
Un libro che abbandona gli stereotipi e lascia spazio all'unicità di ogni persona.
Un libro che pone le basi per numerosi spunti di riflessione, lasciando ampio arbitrio al lettore.
Un libro che son certa vi entrerà nel cuore.
Mi piacciono molto le storie che si dipanano su due piani temporali e che hanno degli intrecci ben costruiti; mi segno il titolo, penso che sia un genere che potrebbe piacermi ;-)
RispondiEliminaBuona giornata!