Diversamente come chiunque legga uno stesso libro, ovviamente. Diversamente da come l'avrei potuto interpretare qualche anno fa che non facevo questo lavoro. Diversamente se l'avessi letto tra qualche mese quando ci auguriamo possa finire tutto.
Leggere questo libro sul tram, per chiuderlo quando arrivavo alla mia fermata, non era un'interruzione della storia. Perché dopo soli 270metri, varcavo le porte del pronto soccorso in cui lavoro, mi interfacciavo con persone che sembravano quasi i protagonisti dei racconti di Martina Vaggi.
Non è stato difficile come temevo sapete? Il suo stile, romanzando storie reali, mi ha permesso di entrarci in sintonia ma senza addossarmi il peso del racconto.
Una sensazione strana, sicuramente nuova. Riuscire ad essere lì e contemporaneamente da tutt'altra parte.
Una mia amica mi ha detto "sarà lo spirito di sopravvivenza", che nonostante non l'abbia chiamato, è comunque venuto a farmi visita, in silenzio e in punta di piedi, senza farsi vedere.
Necessaria la scoperta di queste 50 storie, necessaria la rilettura di alcune, necessaria la voglia di tenere questo libro sul mio comodino ancora per un po'.
Una struggente riflessione tramite chi l'ha vissuto in prima persona, chi ha combattuto in prima linea, chi l'ha fatto da casa; chi ha dovuto reinventarsi, chi ha fatto i conti con una nuova realtà, chi ha chiuso alcune porte e chi ha dovuto aprirne altre; chi ha perso dei punti di riferimento, chi ha barcollato tanto, chi è caduto e non sempre si è rialzato; chi ci ha creduto fino in fondo, chi ha provato a non pensarci, chi è stato travolto dall'ansia, chi è riuscito a mantenere la lucidità.
Una raccolta di storie reali, in molte delle quali sicuramente vi ritroverete.
Tempo fa ho letto un articolo che mi ha completamente catturata. Ho praticamente sottolineato ogni parola, ma la mia parte preferita, quella che secondo me si sposa perfettamente con questo libro, ve la cito qui di seguito, perché leggendo queste pagine ho capito che:
ognuno di noi può fare la differenza con il proprio comportamento, mettendo a frutto quello che questa esperienza ci ha il segnato: il senso della misura.